Scopri le ultime novità sul Piano Individuale di Risparmio e perchè potresti proporli al tuo cliente come strumento di strategie di crescita.
Arriva in Italia il Piano Individuale di Risparmio…
Il PIR – Piano Individuale di Risparmio – è un servizio rivolto a tutte le persone fisiche che intendono investire risparmi in titoli italiani, ottenendone dei profitti e supportando, contestualmente, l’economia nazionale.
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In Italia, i PIR sono stati introdotti solo nel 2017, con l’obiettivo di allinearsi alle direttive europee che richiedevano delle modalità di investimento per i risparmiatori e delle modalità di aiuto per le imprese.
Le PMI, Piccole e Medie Imprese, costituiscono il 99% delle imprese attive in Unione Europea, i due terzi dei posti di lavoro nel settore privato, contribuendo con più del 50% del valore aggiunto totale.
L’Italia si presenta come leader nello Spazio economico europeo per le occupazioni nelle PMI, posizionandosi prima di Regno Unito, Spagna, Germania e Francia, con il 78,8% di addetti delle imprese. Di queste, il 45,6% sono microimprese fino a 10 addetti, il 20,4% tra 11 e 49 addetti e il 12,7% medie imprese fino a 250 addetti.
Il Nord-Italia è l’area maggiormente attiva con le piccole e medie imprese, con oltre le 94.000 società, a confronto delle 33.000 nel Centro e 31.000 nel Mezzogiorno.
In Italia abbiamo un sistema bancocentrico, con il 91,9% delle imprese che ottiene i crediti dalle banche.
L’Italia è tra i paesi con i più alti livelli di risparmio tra i paesi industrializzati e i PIR sono concepiti come strumento per migliorare le opportunità di rendimento del risparmiatore e ottenere risorse finanziarie per investimenti a lungo termine.
PIR: cosa sono e come proporli al tuo cliente?
I Piani Individuali di Risparmio possono essere richiesti solo da Persone Fisiche, con determinati requisiti previsti dalla legge:
- essere residenti fiscali in Italia;
- non avere un piano di risparmio attivo;
- non condividere il piano con altre persone fisiche.
I PIR hanno subito “un’evoluzione normativa”, da principio su una linea più rigida per l’accesso, fino ad una linea più permissiva.
I PIR possono essere un valido strumento come strategia di crescita post COVID-19, alla luce dei nuovi Decreti approvati negli ultimi due anni:
- Decreto agosto 2020 (Decreto Rilancio) – Incentiva l’afflusso di risorse alle imprese – Aumenta i limiti degli investimenti in PIR Alternativi a 300.000 euro l’anno e 1.500.000 euro complessivi;
- Legge di Bilancio 2021 – PIR alternativi costituiti al 1° gennaio 2021 beneficiano di un credito di imposta pari alle minusvalenze sugli investimenti qualificati effettuati entro il 31 dicembre 2021, a condizione che siano detenuti per almeno 5 anni e che il credito di imposta non superi il 20% delle somme investite;
- Legge di Bilancio 2022 – Aumentano i limiti degli investimenti in PIR ordinari a 40.000 euro annuali e 200.000 euro complessivi – Cade la condizione per cui ciascun PIR non può avere più di un titolare.
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