Al sistema finanziario è attribuito un ruolo centrale al sostegno dello sviluppo economico. Ecco perché è soggetto ad attività di regolamentazione e di vigilanza. In questo articolo tutto quello che c’è da sapere su Solvency II.
Le forme di vigilanza del sistema assicurativo/finanziario
Il sistema finanziario è protagonista della crescita economica, avendo ruoli centrali per:
- La regolamentazione degli scambi,
- Il trasferimento di risorse finanziarie,
- L’accumulazione del risparmio,
- Il finanziamento degli investimenti,
- La trasformazione del rischio.
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Per le sue molteplici attività nel comparto economico, il sistema assicurativo/finanziario è soggetto ad attività di regolamentazione e di vigilanza, per raggiungere gli obiettivi:
- Di stabilità e contenimento,
- Di efficienza della distribuzione e allocazione delle risorse,
- Di trasparenza e correttezza,
- Di tutela della concorrenza.
Ed è proprio da qui che nasce la direttiva Solvency.
Solvency: cos’è?
La solvibilità è la capacità della compagnia assicurativa di far fronte agli impegni assunti nei confronti dei contraenti e beneficiari di un contratto assicurativo.
Nel 1973 venne emanata la direttiva Solvency 0, che aveva l‘obiettivo di regolamentare il margine di solvibilità dei rami danni. La direttiva, in seguito, venne molto criticata perché non teneva conto di tutti i reali rischi assunti dalla compagnia. Ecco perché si passò a Solvency I e II.
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I tre pilastri della Solvency II
La rivisitazione della Solvency II è stata molto travagliata:
- il progetto di cambiamento era troppo ampio e complesso,
- il progetto doveva stimare e simulare le conseguenze della nuova regolamentazione,
- il progetto nacque durante la crisi dei mercati finanziari e dell’identità dell’Unione Europea.
Il Parlamento Europeo approvò le nuove regole di Solvency II nella primavera del 2009, dopo un iter preparatorio durato quasi un decennio.
Viene definito, sinteticamente, sistema risk-based poiché mette al centro dell’attenzione del supervisore, come dell’impresa e del mercato, la qualità e quantità di rischio che ogni impresa si assume con le sue decisioni di impegno verso gli assicurati e di investimento delle disponibilità finanziarie.
Questi i tre pilastri della direttiva Solvency II:
- Requisiti Quantitativi, che garantiscono l’adeguata e corretta misurazione dei rischi;
- Requisiti Qualitativi, che assicurano la gestione dei rischi;
- Reporting che regolamentano le modalità di comunicazione delle informazioni al mercato e alle autorità.
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